L’esperienza social è sempre più intima

Il tempo che trascorriamo sui social è sempre più dedicato a una condivisione più intima dei contenuti, che oggi vengono sempre più spesso inviati agli amici. Cosa cambia per le aziende che vogliono investire sui social?
come gestire i cambiamenti nei social

Il tempo che trascorriamo sui social è sempre più dedicato a una condivisione più intima dei contenuti, o almeno così pare. La tendenza degli ultimi tempi sembra infatti essere quella di un ritorno a una condivisione privata dei contenuti che troviamo sui social media.

Cosa significa, questo?

Semplicemente, passare a una dimensione sempre più intima significa tornare a condividere in privato i contenuti che ci piacciono, inviandoli direttamente alla persona a cui sono destinati, esponendoci meno al “grande pubblico”.

Questo almeno è quanto possiamo osservare stando sui social e, soprattutto, è quanto è uscito ormai mesi fa da Facebook F8. E questa tesi è anche sostenuta dall’analisi “L’evoluzione del private social: tra messaging, chat e gruppi“, pubblicata da We Are Social (e disponibile qui).

Social: un lungo periodo di grandi cambiamenti

Che i social in genere – e Facebook in particolare – stiano vivendo un periodo di grandi cambiamenti è sotto gli occhi di tutti da tempo, così come il ruolo che hanno avuto durante le elezioni politiche prima ed europee poi. In un mondo in cui tutto cambia velocemente, tutto sembra ancora cambiare: grandi migrazioni dei più giovani verso Instagram e chat e la maggiore trasparenza imposta alle pagine sono solo la punta di un Iceberg che sarà bene studiare a fondo, specie in ottica aziendale.

Cambiamenti importanti che hanno reso Facebook un qualcosa di molto diverso da quel social che in Italia abbiamo conosciuto ormai più di dieci anni fa e che ci obbligano a migliorare la nostra capacità di reagire ai (o anticipare i) cambiamenti futuri, in modo da poterci permettere un piccolo vantaggio competitivo.

Tutto ciò, ovviamente, a patto che siamo in grado di capirli e che siano funzionali al nostro business.

Dall’era pubblica a quella privata

Cosa succede quando un utente pubblica un contenuto sui social e rende pubblica la sua opinione su un preciso argomento (politica, società, scienza o gattini poco importa)?

Semplice: arrivano le critiche e l’utente si sente in qualche modo “scomodo” perché non piace a nessuno essere criticato in casa sua (o sulla sua bacheca social), specie se la critica è pubblica e alla portata di tutto.

Essere criticati è normale, ma cosa succede se per caso veniamo criticati per un paio di post che abbiamo pubblicato di seguito?

Dicendo che essere criticati non piace a nessuno non diciamo certamente nulla di nuovo, ma allora perché un utente dovrebbe pubblicare post sui social se poi non ottiene alcun tipo di gratificazione ma solo critiche feroci?

Da un lato, quindi, abbiamo questo problema, mentre dall’altro sappiamo bene come per le persone sia difficile rinunciare ai social. La soluzione per far combaciare questi due fattori è una e abbastanza semplice: se ho paura di espormi alle critiche (vedi ad esempio il mondo del black humor o del politicamente corretto) ma non voglio rinunciare al meme divertente, probabilmente sceglierò di mandare direttamente il contenuto al suo destinatario, evitando che gli altri possano vederlo.

Tutto questo, come dicevamo prima, ha portato a uno scivolamento verso una dimensione più privata e diretta delle relazioni social, togliendoci anche la paura di sbagliare e fare brutta figura

Pensaci: quante volte mandi un contenuto diretto a qualche tuo amico e quante, invece, esprimi un pensiero sul tuo profilo Facebook?

Sii dove stanno i tuoi clienti (e fai quello che fanno loro)

Più che condividerli, oggi i contenuti si mandano direttamente a qualcuno che pensiamo possa apprezzare. Più che esporci al rischio di non piacere, cerchiamo l’ambiente in cui abbiamo la certezza di piacere.

Ma se il comportamento delle persone sui social è cambiato, anche quello delle aziende dovrà per forza di cose trasformarsi e avvicinarsi ai nuovi gusti degli utenti.

Cosa significa questo per le aziende? Cosa cambia nel passaggio da una dimensione pubblica dell’esperienza utente sui social a una decisamente più privata e orientata alla condivisione verso il piccolo pubblico? Dove può inserirsi l’azienda in tutto questo?

In primo luogo, il passaggio dalla condivisione di un post sulla bacheca a un invio (che sia su in gruppo Facebook, su WhatsApp o in Direct su Instagram) va a toccare direttamente quello che pubblichi sulla tua pagina aziendale: non più, quindi, un post che sia utile o interessante per i tuoi utenti, ma un contenuto che i tuoi utenti possano reputare interessanti per i loro amici, così interessante da selezionarlo e inviarlo.

In un epoca di interazioni deboli, torna pubblicamente di moda il caro e vecchio passaparola.

In secondo luogo, se non ti sei già dotato di un gruppo questo può essere il momento di pensarci seriamente: dopo anni di esibizionismo, le persone sembrano essere ora più restie all’esporsi al rischio di polemiche, insulti o anche solo opinioni diverse dalle loro, ma restano comunque ricettive ai messaggi delle aziende a comunicazione ben fatta.
Da sempre, infatti, noi cerchiamo ambienti in cui possiamo trovarci a nostro agio e amici con i quali condividere qualcosa, preferendo di gran lunga parlare di calcio con persone che sostengono la nostra squadra. Quei luoghi esistono e hanno creato un vero e proprio sottobosco, al di là di quello che accade normalmente nel nostro feed.

Comunque, malgrado questo cambiamento, ti sconsiglio vivamente di essere netto nelle tue decisioni  e soprattutto, ti suggerisco di non basare la comunicazione della tua azienda solo alla luce dei trend del momento, ma di ponderare al meglio le eventuali modifiche alla tua strategia di social media marketing.

Cerca dati e informazioni, analizza le opportunità offerte da questo cambiamento e valuta attentamente quante e quali sono sono per un business come il tuo in modo da capire potrà beneficiare di una comunicazione più intima o sei sia necessario (e funzionale) continuare sulla stessa rotta.

Erick Bazzani
Social Media Manager, copywriter e formatore freelance. Le mie giornate si dividono tra l'aula e l'ufficio, quindi se vuoi contattarmi ti chiedo di farlo con una mail. Leggi la bio completa: è bellissima! ;)