La vicenda della Nazionale cantanti e di Aurora Leone non è solo la dimostrazione del sessismo che ancora pervade la nostra società ma anche una perfetta dimostrazione di tutto quello che non bisogna fare in comunicazione di crisi.
Ed è quello che a noi interessa maggiormente: tutto, ma proprio tutto, nella comunicazione della Nazionale cantanti dopo il fattaccio è da buttare.
Ma andiamo con ordine.
Cosa è successo?
La vicenda, ormai conosciuta, viene lanciata da Fanpage: durante la cena che precede la Partita del cuore, Aurora Leone dei The Jackal viene di fatto cacciata in quanto donna perché “le donne non giocano a calcio”. Una vicenda che (giustamente) non poteva finire lì e che viene divulgata proprio da Aurora Leone sui social, peraltro, come evidenzia Matteo Flora: «in maniera impeccabile» per contenuto, modi, toni e messaggio.
Nelle ore successive avviene quello che non ti aspetti, o al meno non così: la Nazionale cantanti si accartoccia su sé stessa e mette in pratica tutto quello che non si deve fare quando si viene investiti da una crisi del genere.
Gli errori della Nazionale cantanti e una toppa che è peggio del buco
Tanti, troppi errori, al punto che verrebbe davvero da chiedersi come sia possibile che qualcuno di organizzato sia riuscito a partorirli. Vediamoli nel dettaglio.
Passa al contrattacco
Punto primo: no, la miglior difesa non è l’attacco, specie se sei dalla parte del torto. La situazione, ben spiegata da Aurora Leone con tanto di nomi e cognomi, è ormai chiara a tutti e provare a rilanciare non ti mette in buona luce. Specie perché da una parte c’è una persona, mentre dall’altra abbiamo un contenuto. Da che parte staranno le persone?
Colpevolizza la vittima e mostra i muscoli
Esce una storia sull’account della Nazionale: “La nazionale cantanti non ha mai fatto discriminazioni di sesso, fama, genere musicale, colore della pelle, tipo di successo e follower. C’è solo una cosa nella quale la Nazionale Cantanti non è mai scesa a compromessi: noi non possiamo accettare ARROGANZA, MINACCE, MALEDUCAZIONE E VIOLENZA VERBALE DAI NOSTRI OSPITI.”
Ecco come mi scavo la fossa con una sola frase.
In pratica, la Nazionale ci sta dicendo non solo che non ha discriminato nessuno e che si sente offesa da quelle accuse infondate, ma anche che è moralmente integerrima: se gli ospiti sono arroganti, maleducati, minacciosi o violenti vengono allontanati. Perché loro ci tengono eh.
Questa è una pratica che peraltro avrebbe potuto funzionare in passato, quando non esisteva il web e la possibilità di conoscere le due versioni della storia. E così, tu che sei più conosciuto al grande pubblico (che in questo caso, specie su internet, non è vero), puoi dirti indispettito dal un piccolo che ti attacca in modo strumentale.
Ma oggi proprio no.
Ricade nel sessismo
“Noi non abbiamo niente contro le donne. Anzi, la maggior parte del nostro organigramma è composto da donne“. Un po’ come il famoso refrain degli omofobi che “non hanno niente contro i gay, anzi ho un sacco di amici come loro”, che nasconde una discriminazione di fondo abbastanza palese. Qual è la necessità di rimarcarlo? È un modo per “sembrare pulito” e poter quindi continuare? Non so, la cosa puzza sempre un po’.
Sessismo che era già venuto fuori di nuovo nel momento in cui hanno pubblicato l’elenco di donne che hanno partecipato nel tempo. Ed è di nuovo: “non ho niente contro le donne, guarda quante ne lasciamo giocare ogni anno“.
Mente sapendo di mentire
Che poi, peraltro, non è vero. Perché basta andare a vedere sul sito della Nazionale cantanti per leggere che no, le donne non sono la maggioranza dello staff. Ma non è solo l’unica bugia sotto il sole.
C’è anche il “nessuno ha detto nulla”, già sbugiardato dai presenti.
Ma c’è soprattutto la questione della responsabilità, tirata fuori da Enrico Ruggeri (su cui torneremo): «Abbiamo avviato un’inchiesta interna – dice – e abbiamo già allontanato due persone. che peraltro sono dei volontari (un bel modo per cercare un po’ di pietà) ma comunque devono attenersi a un protocollo morale (sono stati i volontari, perché noi siamo integerrimi)…»
La domanda sorge spontanea: ma come diavolo fai a mentire spudoratamente quando la situazione è ben chiara a tutti e tu sei già in una situazione di svantaggio?
Scarica la colpa sull’ultima ruota del carro
In questo caso viene fatto secondo me per cercare di allentare la tensione. Il “sono stati due volontari già allontanati” è certamente un modo (goffo) per cercare di pulire l’immagine della Nazionale cantanti, che appena ha appreso dei comportamenti ha allontanato chi si è comportato così. Volontari, poi, che quindi sono gentili ad aver aiutato, ma sono solo due volontari. Problema risolto, giusto?
Comunque, quale sia il motivo, scaricare la colpa sull’ultima ruota del carro è sempre sbagliato, figuriamoci quando abbiamo già la situazione chiara. Eppure lo si fa di continuo: aziende, politici e chi più ne ha più ne metta, tutti pronti a scaricare la colpa sui “sacrificabili” pur di salvarsi le terga.
Ma non funziona MAI.
Il capolavoro finale dei protagonisti
Qualcuno non si è accorto di nulla, mentre il vicino postava il suo sconcerto; qualcuno parla di malinteso però poi non gioca perché la situazione è vergognosa; il DG si dimette mettendo in fila altri strafalcioni.
E poi arriva Enrico Ruggeri, che non so davvero per quale motivo (e fatico a formulare ipotesi logiche) si lascia andare in un appello toccante:
“Anzi, se qualcuno la conosce ditele che la stiamo aspettando”.
Se qualcuno la conosce.
Oh, ok.
Un’ultima cosa, prima che tu vada.
Ho deciso di organizzare meglio gli articoli ed è per questo che da metà giugno post come questo, contenuti più approfonditi e dedicati a imprese e politica verranno pubblicati sul mio sito, mentre sul blog mi occuperò di social education, consigli su come utilizzare i social media e tutta la sezione “mag”.
Non ho ancora una data precisa per la messa online del sito nuovo, ma ti terrò aggiornato/a sulla mia pagina Facebook.
A presto.
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