Il tuo futuro capo usa Facebook

datore-lavoro-social

Pensa un po’. Esattamente come fai tu, anche il tuo futuro datore di lavoro passa il suo tempo libero su Facebook. D’altronde, con quasi due miliardi di iscritti nel mondo, viene difficile immaginare che lui non ci sia, non credi?

A questo aggiungi che circa la metà dei datori di lavoro e dei recruiter utilizzano il web e i social per capire qualcosa in più sulle persone che hanno fatto domanda per lavorare nelle loro aziende. Questo ovviamente succede sia perché su Facebook offriamo un’involontaria descrizione del nostro modo di essere, sia perché per il selezionatore è più semplice vedere come la pensi, come ti comporti e come sei leggendo quello che scrivi rispetto a un colloquio di 10 minuti.

O peggio ancora, leggendo la tua cover letter e il tuo curriculum vitae formato europeo.

Il collloquio di lavoro prima dei social

Fino a qualche anno fa (o fino all’avvento dei social), ti saresti presentato al colloquio di lavoro con l’obiettivo di mostrare la versione migliore di te o, in molti casi, quella che reputavi la versione migliore di te agli occhi dell’azienda. Così, dopo aver ripetuto allo specchio la tua parte, arrivavi al colloquio con risposte preconfezionate e di scarso appeal.

RecruiterQuali pensi che siano i tuoi punti forti?

Candidato: Sicuramente sono una persona proattiva, determinata e che ama lavorare in team. Credo infatti che il lavoro di squadra possa far crescere l’azienda…

R.: Capisco, hai degli hobbies?

C.: Sì, adoro fare sport e leggere, ma la cosa che amo di più è lavorare per far crescere la mia azienda. Solitamente nel weekend passo il tempo ad aggiornarmi per fare meglio il mio lavoro…

R.: Mmm… Come ti vedi tra 5 anni?

C.: Tra cinque anni avrò aiutato la vostra azienda a crescere e acquisto nuove competenze che mi avranno permesso di fare un salto in avanti nelle gerarchie…

R.: Le faremo sapere.

Questa è un’ipotetica conversazione durante il primo colloquio di lavoro. Ovviamente, avrai scientificamente omesso di dire che la domenica sei totalmente improduttivo per via dei bagordi del sabato sera, che fai parte di un gruppo rivoluzionario e che se il tuo orario finisce alle 17, non si sognino minimamente di trattenerti fino alle 17.01.

Per carità, tutti noi abbiamo una vita fuori dall’ufficio e difficilmente tendiamo a raccontare al nostro futuro datore di lavoro quelli che pensiamo siano i nostri grossi difetti o le caratteristiche che potrebbero non piacergli.

Quindi, tutto bene fino all’arrivo dei social.

Il colloquio al tempo dei social

La situazione è cambiata radicalmente con l’avvento di Facebook.

È ormai assolutamente normale che i recruiter o il tuo futuro datore di lavoro si metta a fare ricerche su di te. Serve, come dicevo prima, non solo a vedere se ti sei dimenticato di mettere nel curriculum che sei stato un militante dell’ISIS, ma anche e soprattutto, per farsi un’idea di chi hanno davanti.

Come dire: se durante il colloquio mi racconti che passi il weekend ad accudire gattini e ad aiutare gli anziani ad attraversare la strada e poi su Facebook posti continui status su quanto tu ti sia devastato il sabato sera…

Non sottovalutare anche la questione bufale: se ti poni come una persona con una cultura sopra la media, nella realtà non puoi essere uno che condivide tutte le fake news del mondo, non credi?

Ma come fare per evitare di darsi la celebre zappa sui piedi e continuare a frequentare il luogo nel quale molti di noi non perdono occasione per sbilanciarsi (anche su cose futili) e dare un’immagine non mediata di quello che siamo? Oppure, all’estremo opposto, come evitare di dare di noi un’immagine talmente positiva da sembrare irreale. E anche questo non va molto bene.

Come evitare di essere scartati prima del colloquio

Prima di darti qualche consiglio dobbiamo partire da due presupposti.

Numero uno: io non sono un recruiter.

Numero due: i recruiter saranno sempre un passo avanti a te, dato che lo fanno di lavoro e stanno affinando sempre più le tecniche.

Come evitare di essere scartati subito dicevo. O meglio, come evitare di essere noi a scartare noi stessi e garantirci di poter arrivare al colloquio e giocarci le nostre carte?

Nella teoria sarà semplice, ma mettere in pratica giorno dopo giorno questi consigli è più faticoso di quanto tu possa immaginare. Del resto, il tasto condividi è sempre a portata di mano e quella notizia che gli immigrati stanno sterminando gattini orfani solo per il gusto di farlo ti potrebbe far ricevere tantissimi “like”.

Detto questo, la prima cosa che devi fare è quella di far coincidere il più possibile la tua identità reale con quella digitale. Non puoi essere una persona su Facebook e un’altra nella vita reale. Questo è un punto talmente importante che ho voluto affrontarlo in un post interno, disponibile QUI.

Poi, fatti aiutare dagli strumenti messi a disposizione di Facebook: il controllo dei Tag e la chiusura del profilo finché non accetti le richieste di amicizia. Attento, non si tratta di una soluzione efficace al 100%, dato che la tua faccia potrebbe essere riconoscibile anche senza Tag e che potresti avere comunque tra gli amici qualche contatto del recruiter. Potrebbe essere però un buon modo per restringere il campo.

Come terza cosa, cerca di verificare quello che condividi per non sembrare un pollo.

Numero quattro: sappi che ci sono argomenti più delicati di altri e, spesso, riguardano la politica. Aspetta, non sto cercando di censurarti, ma solo di dirti che sono argomenti delicati..

Punto numero cinque, stai attento a come scrivi. Non utilizzare un linguaggio troppo scurrile e sbaglia il minor numero di congiuntivi possibile. 😉

Alla fin fine, però, se c’è una cosa che ho capito in questi anni è che il valore aggiunto durante un colloquio di lavoro è proprio la tua persona. Questo mi porterebbe a dire di lavorare su te stesso prima ancora di cominciare a ripulire i tuoi account social, ma quello non è il mio mestiere.

Quindi, quello che ti suggerisco alla fine di questo lungo post è quello di far coincidere il più possibile la tua identità reale con quella digitale e queste due con l’immagine che vuoi dare di te durante il colloquio.

Essere qualcun altro per tutta la vita è un’impresa impossibile, non credi?

Erick Bazzani
Social Media Manager, copywriter e formatore freelance. Le mie giornate si dividono tra l'aula e l'ufficio, quindi se vuoi contattarmi ti chiedo di farlo con una mail. Leggi la bio completa: è bellissima! ;)