Oggi torniamo a parlare della più grande piaga social (le bufale o fake news se preferisci) per parlare di uno strumento molto utile per imparare a riconoscerle. Già, perché dobbiamo far finire il tempo di notizie false che diventano virali al punto da orientare il pensiero dell’opinione pubblica.
Tu, io, i miei amici, i tuoi: tutti dobbiamo iniziare questa battaglia contro le notizie farlocche così da rendere i social media un luogo migliore in cui passare il nostro tempo libero. Per farlo, basta prestare un po’ di attenzione ai segnali e soprattutto eliminare dal nostro comportamento il concetto:
non sono sicuro sia vero, ma nel dubbio lo condivido per avvisarvi
Questo atteggiamento porta inevitabilmente a creare allarmismi, perché le persone che si fidano di noi finiranno inevitabilmente per prendere per buona la notizia (attenzione, non il pensiero) dando viralità a qualcosa di totalmente falso.
Non voglio dilungarmi troppo su questo, ma se vuoi approfondire ti consiglio questo articolo di Rudi Bandiera:
Smettiamo di cascarci e smetteranno di farle (?)
Non ne ho la certezza, a dire il vero. Penso però che se smettessimo di cascarci e cominciassimo a 1)segnalare le bufale e 2)non offenderci quando ce lo fanno notare potremmo ridurre di molto il loro impatto.
Poi magari trovano un’altra strada, ma intanto abbiamo messo un argine a questa piaga che intasa il nostro feed di Facebook.
Se non hai ancora letto il post Perché è così facile creare le bufale questo potrebbe essere un buon momento per approfondire.
Il quel post cerco di spiegare brevemente i motivi e i meccanismi che fanno nascere le fake news.
Uno strumento utile: la blacklist di BUTAC
Quando ti trovi di fronte a una notizia che ti prende la pancia probabilmente non hai voglia di andare a verificare la fonte, vuoi per l’impeto suscitato dalla notizia, vuoi perché come dice Rudi Bandiera nel link che ti ho suggerito prima lo fai in buona fede.
Però dovresti farlo.
In questo blog ho detto e ridetto dei principali campanelli d’allarme per riconoscere un fake, ma oggi voglio suggerirtene un altr0: la black list di Butac.
È una lista parecchio corposa di nomi di siti assolutamente non affidabili per vari motivi ed è suddivisa in:
Siti di pseudoscienza
Blog di pseudoscienza
I siti di pseudo medicina/alimentazione
I siti di pseudo giornalismo/politica
I blog di pseudogiornalismo
I siti di meteoterrorismo
I siti di notizie virali
I siti di pseudosatira
I siti complottisti
I blog complottisti
Pagine che pubblicano bufale per incrementare le visite
Le notizie inventate
Pagine Facebook
Canali YouTube
Ogni voce riporta i nomi dei siti che forniscono notizie false. È un elenco bello corposo e se lo guardi scopri subito la presenza di un sacco di pagine Facebook ormai diventate famose e che ci appaiono quotidianamente quando apriamo il nostro social preferito.
NOTA: Se ti è capito di condividere news da uno di questi sito o da una delle pagine Facebook citate nella black list sappi che non è un dramma: l’importante è che, ora che sai che si tratta di “balle spaziali”, cominci a non farlo più.
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