Sono Erick, con la “C” e la “K” e quando avevo circa 7 anni la mia maestra mi ha messo una nota perché mi ostinavo a scrivere il mio nome così e non “Eric”. Io ho continuato a scrivere Erick fino a quando non hanno convocato mia mamma per dirle:
Signora, suo figlio si ostina a scrivere sbagliato il suo nome. Mi spiace dirlo, ma ha troppa fantasia.
Ora, a parte il fatto che non vedo come in un bambino la fantasia possa essere un problema e tolto che sbagliava la maestra (giuro, mi chiamo Erick), tieni a mente questo esempio perché ci servirà più avanti.
Ma perché, invece, la mia maestra non ha detto ai miei genitori che ero “troppo creativo”?
Cos’è la creatività?
Inquadrare la creatività non è semplice, visto il grande numero di definizioni che se ne danno. Però, a parer mio, sono due quelle indicative.
La prima è quella della Treccani:
Virtù creativa, capacità di creare con l’intelletto, con la fantasia. In psicologia, il termine è stato assunto a indicare un processo di dinamica intellettuale che ha come fattori caratterizzanti: particolare sensibilità ai problemi, capacità di produrre idee, originalità nell’ideare, capacità di sintesi e di analisi, capacità di definire e strutturare in modo nuovo le proprie esperienze e conoscenze.
Treccani
Qui la parte interessante, secondo me, riguarda la creatività come processo o capacità di definire e strutturare in modo nuovo le proprie esperienze e conoscenze.
La seconda è questa:
Creatività è unire elementi esistenti con connessioni nuove, che siano utili
H. Poincaré
Semplice e diretta.
Queste definizioni hanno qualcosa in comune: ci possono portare a definire la creatività come la capacità di cambiare strada, mutare i punti di vista e cercare soluzioni diverse a problemi comuni. La creatività è un percorso che, da un punto di partenza comune, porta a punti di arrivo differenti.

Ma se è difficile dare una definizione nettissima di creatività, è decisamente più semplice dire cosa non è la creatività. Non è (solo) intuito, non è talento, non è (solo fortuna) e, soprattutto, non deve essere confusa con la fantasia.
Cretività vs. Fantasia
Hai presente la mia maestra delle elementari? Ecco, lei sosteneva che io fossi un bambino con troppa fantasia, mentre non hai mai detto “Eric (sigh!) è un bambino troppo creativo”. E un motivo c’è: la creatività non è fantasia.
Sono due cose diverse, anche se spesso si uniscono. Un’idea simpatica, un racconto, un gioco di parole o un sogno ad occhi aperti non fanno per forza di noi delle persone creative. E diciamoci pure che, in un certo senso, la fantasia è più bella: ci permette di vagare con la mente e andare anche molto lontano dal problema, senza limiti, imposizioni o paletti.
Invece la creatività (specie in pubblicità) è la capacità di trovare una soluzione a un problema, stando all’interno di paletti e soprattutto rispettando una consegna.
Ecco perché mi piace tanto la definizione di creatività che tira in ballo i processi. In quest’ottica, siamo tutti potenzialmente dei creativi.
Si può allenare la creatività?

E in questo senso la cosa fighissima è che la creatività è qualcosa che si può allenare e non è solo legata al talento, altro concetto abbastanza nebuloso.
Ciò che distingue la creatività dalla fantasia e dal talento è proprio la possibilità di migliorarsi giorno dopo giorno. La creatività non è solo allenabile, ma pretende di essere allenata quotidianamente, specie sul lavoro.
Chi come me si occupa di realizzare contenuti per le aziende sa bene che un frullatore è un frullatore, lo era ieri e lo sarà domani. E ci sono già state decine e decine di pubblicità di frullatori.
E allora come fare a rendere interessante l’ennesimo frullatore super accessoriato?
Ovvio: provando, riprovando e provando ancora.
Si parte da un sacco di idee (anche fantasiose sob!), ci si confronta con i colleghi o con il cliente (sigh!), si scartando quelle che non vanno bene (pff!) e a una rosa più o meno ristretta di soluzioni si arriva a quella giusta (yuhu!). Il tutto sempre sulla base di una consegna ben definita.
La creatività nasce dalla passione. È lei che ti spinge a provarci e riprovarci fino a quando non arrivi a un risultato accettabile e che non ti fa mollare malgrado nella carriera di qualsiasi creativo i fallimenti siano più dei successi.
Quindi, se pensi di non essere creativo, questo può essere il momento giusto per provare a risolvere un problema vecchio passando per una strana nuova.
Anche solo per vedere l’effetto che fa.
Rispondi