Errori di ragionamento nella vita sul web pt.1

Commettiamo ogni giorno una valanga di errori di ragionamento. Questo non significa che siamo stupidi, ma semplicemente che dobbiamo imparare a tenerne conto. Ecco i primi 5 legati al mondo delle fake news.

Si chiamano fallacie di ragionamento e sono quei piccoli errori che commettiamo spesso nell’analizzare e affrontare ciò che succede intorno a noi. E lo facciamo in ogni singolo momento di ogni singolo giorno anche se ci piace pensare di essere razionali e perfettamente in grado di analizzare tutte le variabili prima di prendere una decisione.

Potrà non piacerci, visto che tutti quanti noi amiamo pensare di essere molto intelligenti e nessuno ama definirsi “stupido” ma, presto o tardi, caschiamo in almeno uno di questi errori ed è per questo motivo che questo post non è un’accusa a qualcuno, ma si rivolge a chiunque passi del tempo sul web.

Che poi, a ben vedere, non è neanche questione di intelligenza.

Premessa: universi di ragionamenti sbagliati

Prima di vedere i primi 5 errori di ragionamento che condizionano la nostra vita quotidiana, il nostro tempo sui social e il modo in cui ci formiamo un’idea dobbiamo fare una premessa. Esistono due grandi universi legati alle fallacie:

  • 1 – In molti casi, come vedremo, sono errori involontari che per tutta una serie di ragioni si materializzano nel nostro cervello e ci portano fuori strada senza che ne siamo consapevoli;
  • 2 – In altri casi, invece, questi comportamenti vengono messi in atto in maniera scientifica da chi vuole portarci fuori strada, magari perché cerca di convincerci della bontà delle sue tesi o, molto più probabilmente, perché ne trarrà un guadagno decisamente più tangibile come una donazione al suo canale, l’acquisto di un libro o un maggior numero di elettori.

I primi 5 errori di ragionamento di cui si nutrono le pseudoscienze

Ho voluto dividere questo argomento in due post perché di errori della nostra mente ce ne sono davvero tanti: conta che i bias cognitivi , ovvero le distorsioni messe in atto per vari motivi dal nostro cervello, attualmente codificati sono 200.

1 – Fallacia causale

La fallacia causale è quell’errore di ragionamento che ci porta a pensare che due eventi siano correlati solo perché uno si sviluppa temporalmente dopo l’altro.

Volendo fare un esempio piuttosto sciocco, posso dirti che io non ho mai avuto gli occhiali ma, a seguito di costanti mal di testa ho deciso di fare una visita dall’oculista. Siccome trovare il tempo tra tutti gli impegni non è facile, ho approfittato dell’appuntamento per il vaccino dell’antitetanica per prendermi il pomeriggio e fare il controllo. Morale: da quel momento ho dovuto mettere gli occhiali perché non ci vedo molto.

E la fallacia causale è davvero molto utilizzata nel mondo dei vaccini, malgrado in molte occasioni i dati neghino le correlazioni.
Ma la fallacia causale è anche uno dei meccanismi che entrano in gioco parlando, ad esempio, di questioni controverse come l’omeopatia. Dire: “avevo il raffreddore, ho preso le gocce omeopatiche e dopo una settimana è passato” non fornisce alcuna evidenza tangibile del loro funzionamento.

Perché fortunatamente la scienza non funziona così.

2 – Il principio di autorità e l’effetto alone

L’effetto alone è quel meccanismo per cui una persona molto competente in un campo viene reputata autorevole anche parlando di altri argomenti, mentre il principio di autorevolezza rende valida un’affermazione solo perché pronunciata da una persona titolata o considerata autorevole.

Nel mondo delle fake news e dei complotti questo significa tirare in ballo premi nobel, candidati al Nobel (che poi, non funziona così l’assegnazione del premio) o addirittura artisti e personaggi dello spettacolo che vengono considerati autorevoli e controcorrente solo perché dicono delle boiate epiche.

Fortunatamente, però, la scienza non funziona così e non riconosce in alcun caso questi principi: se hai una teoria devi provare a confutarla e, se proprio non ci riesci, la pubblichi in modo che i tuoi colleghi possano dimostrare che è una boiata. Se non ci riescono neanche loro, allora forse sei sulla strada giusta.

Quindi no, dire che certe cose fanno male perché l’ha detto tizio non vale.

3 – Ad hominem

Questo non è altro che il comportamento di chi contesta l’interlocutore e non l’argomentazione. E anche se potrebbe sembrarti sensato dire “maddai, ma Montagnier è quello che vuole curare il cancro con la papaya, di cosa parliamo?”, in realtà non produrrebbe nessun effetto nella tua conversazione.

Ti metteresti in cattiva lui con i suoi sostenitori, tagliando ogni ponte per un possibile dialogo. E se stai pensando e ‘sticazzi? sei sulla strada sbagliata: le loro convinzioni si rafforzeranno e tu perderai la possibilità di provare a convincerli.

4 – La fallacia aneddotica

Sembra strano, ma per quanto possano apparire realistici, il nostro vissuto o i racconti di prima mano non hanno alcuna validità statistica, anche se ci condizioneranno in maniera incredibile. Il famoso zio che è vissuto fino a 95 fumando 3 pacchetti di sigarette al giorno non è argomentazione valida per dire che il fumo non fa male, così come l’amico che ha avuto il covid ma non è stato male non significa che questa pandemia non abbia ucciso una quantità incredibile di persone.

5 – Argomento fantoccio e Weak man

In generale, signfica confutare un argomento fornendone una rappresentazione distorta o errata, offrendo una “parafrasi” delle frasi dell’interlocutore, mentre quando parliamo di weak man, intendiamo il prendere solo la parte più debole di un’argomentazione per attaccarla.

Facciamo un esempio di discorso della scienza:

Dopo aver affrontato il tema con i produttori di auto, concordiamo che il modo migliore per ridurre le vittime da incidenti stradali sia rendere obbligatorio l’uso della cintura di sicurezza. Certo, sono consapevole che il numero di vittime non sarà pari a zero perché ci sono infinite possibili cause e che in certe specifiche circostanze la cintura di sicurezza potrebbe provocare delle lesioni cutanee, ma sarà comunque un passo avanti.

Dott. Vattelapesca

L’uso dell’argomento fantoccio potrebbe portare i detrattori del buon dottore a rispondere:

Ah, quindi secondo lei è normale che siano i produttori di auto a stabilire cosa sia più sicuro nelle auto? Non le viene il dubbio che lo facciano per guadagnare ancora più soldi? Tra l’altro, a quanto ho capito si muore comunque di incidenti stradali.

Seguendo weak man che, come abbiamo visto prende solo la parte più debole da attaccare, invece:

Vattelapesca: si muore anche con le cinture di sicurezza, ma le case automobilistiche ci hanno detto di farlo.

o, peggio:

Lesioni da cintura di sicurezza: l’ammissione del dottor Vattelapesca.

Ed ecco come ho piegato un’affermazione fino a far sembrare che dica l’esatto contrario.

I primi 5 errori di ragionamento: cosa possiamo fare?

L’abbiamo visto all’inizio: non tutti gli error di ragionamento vengono fatti in buona fede e non sempre è facile accorgersene prima che la frittata sia fatta.

Ma se questo vale soprattutto nelle conversazioni vis-à-vis, quando ci troviamo di fronte ad un post sui social o quando ascoltiamo un’intervista abbiamo la possibilità di prenderci il tempo di passare al setaccio quello che abbiamo sentito, prima di divulgare il contenuto o di farci portatori di quella tesi.

Prendere questi cinque punti e usarli come una lente di ingrandimento può essere un buon punto di partenza: spesso, infatti, i meccanismi utilizzati dalle persone in malafede si ripetono.

E con un po’ di allenamento diventa più facile identificarli.

Erick Bazzani
Social Media Manager, copywriter e formatore freelance. Le mie giornate si dividono tra l'aula e l'ufficio, quindi se vuoi contattarmi ti chiedo di farlo con una mail. Leggi la bio completa: è bellissima! ;)