Nel corso del tempo i social hanno subito un’importante trasformazione, frutto del loro modo di plasmare e al contempo essere plasmati dagli utenti che li abitano, virando con decisione verso una dimensione sempre più intima.
Questo ha anche significato una riduzione del numero dei contenuti generati dagli utenti e un sempre più ricorso ai messaggi privati e a contenuti da inviare, ma soprattutto ha portato le persone a utilizzare sempre più strumenti diversi dal classico newsfeed quali, ad esempio, i gruppi.
Gruppi Facebook: un’esplosione che ha diverse basi
L’avrai certamente notato perché non si tratta di un’esplosione recente: giorno dopo giorno hai cominciato a far parte di sempre più gruppi su Facebook, magari perché lì trovavi finalmente cose interessanti e diverse dai post e dalle inserzioni pubblicitarie che ti intasano il feed senza darti nulla. Fai parte del gruppo della tua città e di quello dei tifosi della tua squadra del cuore, di un gruppo legato a una pagina che segui e del “gruppo privato” di sostenitori di un politico e di mille altri gruppi diversi.
Nel gruppo ci sono persone che la pensano come te e che hanno finalmente i tuoi stessi interessi, lì ti senti libero di dire la tua e trovi finalmente qualcuno che ti spalleggi.
Ma attraverso il gruppo hai anche la possibilità di farti notare e di ricevere un qualche beneficio, come ad esempio vedere il tuo contenuto pubblicato sulla pagina del gestore o ricevere una menzione da parte del creator di turno.
E poi, finalmente, le persone noiose che non la pensano come te e sono sempre pronte a criticare lì non ci sono.
Il gruppo, insomma, diventa una zona di comfort fatta di ricordi ed emozioni (i gruppi nostalgici), di informazione di parte (quelli politici), di visibilità e partecipazione (quelli delle pagine o dei creator) e così via, il che rende un po’ più piacevole stare sui social.
I gruppi sono una bolla enorme
Come detto, i gruppi sui social sono un luogo più intimo e interessante per chiunque abbia voglia di trascorrervi un po’ di tempo e spesso ci offrono davvero dei buoni motivi per dare un’occhiata: di fatto, le cose che ci interessano sono lì.
Il che non solo va benissimo ma è anzi davvero bello poter fare una piccola pausa dal lavoro o prendersi un po’ di tempo per vedere solo le cose che ci interessano, senza dover sprecare tempo a saltare post, link e pagine di cui ci frega una beatacippa®.
Il rovescio della medaglia, però, è che se già i social per loro natura sono dei creatori di bolle, nelle quali la nostra verità diventa quella assoluta, nei gruppi questo fattore è portato all’estremo.
Il che significa che se passi buona parte del tuo tempo su un gruppo no vax (che poi in realtà non sono contrari è solo che si informano), le tue convinzioni in merito si rafforzano e inconsciamente finisci a leggere sempre più e sempre solo notizie a supporto della tua tesi inziale.
[che poi è esattamente il contrario di come funziona la scienza, ma questa è un’altra storia].
Piano piano, giorno dopo giorno, il rischio che corri è quello di perdere di vista la realtà o di cancellare il contesto, trasformando la tua opinione e un frammento di realtà in verità assoluta.
E questo non è che vada proprio benissimo. Quindi, prendi sempre con le pinze i gruppi di politica, cronaca e/o attualità.
Giù la maschera: chi c’è dietro certi gruppi?
Veniamo al dunque: i gruppi sono belli e interessanti, ma non potrebbero esistere senza il fondamentale ruolo degli “animatori”, ovvero coloro che si occupano di far spesso partire discussioni e che pubblicano più di tutti.
E attenzione: non per forza gli animatori sono amministratori o viceversa. Anzi, è proprio la fondamentale e faticosa figura dell’admin a dare un equilibrio ai contenuti e a fare in modo che vada tutto bene.
La questione si fa più ingarbugliata quando gli animatori e/o gli amministratori non hanno proprio fini limpidissimi e usano i gruppi per altri obiettivi. Diciamo che, in linea di massima, figure che gestiscono e animano gruppi solo per la gloria sono la minoranza. Esistono, ma sono meno di quanto pensi.
In tutti gli altri casi il gruppo ha una finalità (ogni tanto esplicita, ogni tanto no) e può anche essere distante dal bel titolo che si ritrova. Può succedere, e devi essere bravo tu a pesare ciò che accade, che un gruppo all’apparenza innocuo sia in realtà una sottile macchina di propaganda che, come detto sopra, finirà con il farti entrare in una spirale che distorce la realtà e la piega al servizio di certi interessi.
Come riconoscere questi gruppi?
Diciamo che non è che lo dichiarino con una sorta di disclaimer e che talvolta non è semplice capire se ci sia una strategia scientifica o se i post siano sfuggiti alla moderazione e circolino senza che l’admin lo sappia. Qualcosa, però, possiamo fare:
- ricordiamoci che quello che viene pubblicato nei gruppi di attualità/politica/cronaca non è per forza reale;
- teniamo a mente che quello che viene pubblicato nei gruppi di attualità/politica/cronaca è, nella maggior parte dei casi, un pezzo di una realtà ben più vasta e complessa;
- osserviamo con attenzione da quali link vengono prese le notizie e valutiamone la frequenza e l’attendibilità.
Esistono gruppi Facebook davvero belli, interessanti, divertenti e gestiti in maniera fantastica, all’interno dei quali si dibatte, ci si scambia opinioni, si cresce insieme o ci si fa una bella risata. Ma esistono anche gruppi con finalità poco chiare e che mirano a modificare le nostre percezioni e a farci pensare (sembra assurdo, vero?) cose che non penseremmo mai.
E da quelli, per quanto possibile, è bene stare alla larga.
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