Il comunicato stampa ha ancora un ruolo decisamente rilevante all’interno di una strategia di comunicazione. Purtroppo, forse per pigrizia o forse per superficialità, sono ancora tante le aziende (ma soprattutto i partiti) che decidono di copiarne e incollarne il contenuto sui social con la speranza di ottenere qualche risultato. Come vedremo più avanti, quella di fare copia-incolla su Facebook di un comunicato stampa è una scelta sbagliata sul nascere, visti la struttura, il target e il linguaggio, che poco si prestano alle dinamiche dei social.
Dire che il formato del comunicato stampa mal si presta a una comunicazione sui social non significa però che dobbiamo stravolgere tutta la nostra comunicazione o rinunciare a uno strumento così importante: basta tenere bene a mente alcune caratteristiche dello strumento e dei canali che utilizzeremo.
Pubblicare un comunicato stampa su Facebook: 5 cose da sapere
Se provassimo a dare un’occhiata in giro scopriremmo subito che dirette, post e tweet non sono stati in grado di uccidere il comunicato stampa. Se, però, provassimo ad analizzare un qualunque comunicato stampa incollato per intero su Facebook avremmo probabilmente un’impressione estremamente differente.
Ma perché?
A mezzi diversi corrispondono linguaggi diversi
Questa è una frase che chiunque intenda occuparsi di comunicazione dovrebbe avere scritta su un post-it da attaccare al computer. Qui mi rivolgo soprattutto ai non professionisti che si trovano a dover seguire la comunicazione dell’azienda di famiglia o di una piccola associazione benefica.
A mezzi diversi corrispondono linguaggi diversi.
Il comunicato stampa ha una sua forma precisa e un linguaggio definito, propone un certo tipo di contenuto e si rivolge a un determinato pubblico (vedi punto 3) ed è quindi normale che non si presti a tutti gli usi, almeno nella sua forma originale.
Perciò, in virtù di questa regola postare per esteso il suo contenuto su una Pagina Facebook è un po’ come andare a pesca senza sapere cosa vogliamo pescare.
Tempus Fugit
È paradossale: passiamo in media 2-3 ore al giorno su social ma non abbiamo tempo da perdere!
Tradotto: proporre un contenuto testuale lunghissimo e scritto con tutti i crismi del comunicato stampa è il modo migliore per assicurarsi che nessuno stia ad ascoltare quello che abbiamo da dire. Solo pochi eletti (i nostri sostenitori più attivi) si fermeranno a leggere in modo attento il nostro post, mentre tutti gli altri daranno una lettura diagonale al volo o, cosa ancora più probabile, salteranno direttamente al contenuto successivo.
Gattino batte comunicato stampa 100 a 0.
Quindi, la soluzione migliore è di nuovo quella di creare un contenuto ad hoc nella forma, per riuscire a dire in modo efficace quello che vuoi. Un’idea, in questo caso, potrebbe essere di fare un breve e accattivante riassunto del contenuto per poi dare la possibilità di approfondire il tutto attraverso un link esterno al comunicato stampa o (ancora meglio) a un blog post che spieghi per esteso il tuo punto di vista.
Contenuti senza filtro
Quando non distribuito urbi et orbi, il comunicato stampa serve, appunto, alla stampa. È un insieme di informazioni a uso e consumo di un intermediario, che potrà poi decidere se riprenderlo in parte, elaborarlo, contattarti per approfondire o ignorarlo. Ma per riuscire ad attirare l’attenzione della stampa hai bisogno di tutta una serie di espedienti e tecniche che su Facebook sarebbero superflui, visto che chi ti segue dovrebbe essere interessato a quello che fai. Su Facebook non hai bisogno di un intermediario, non hai bisogno di trovare modi per convincere qualcuno a riprodurre o elaborare il tuo contenuto per renderlo fruibile al grande pubblico.
Su Facebook nessuno “tradurrà” il tuo contenuto.
L’interpretazione di ciò che hai scritto (e la voglia di leggere tutta la pappardella) sono completamente nelle mani di chi leggerà il post: non ci sarà nessuno a fare un po’ di tagli qua, un po’ di aggiunte là e un commento in chiusura.
È un bene? È un male?
Dipende. Certo è che se scrivi un comunicato stampa in perfetto stile prima repubblica non devi sorprenderti se gli utenti non capiscono il messaggio.
Il tuo pubblico ti conosce già
Nei comunicati stampa è spesso presente una bella premessa in terza persona in cui i vari partiti ricordano il loro ruolo in questo, la loro storica battaglia in quello, la decisione di non appoggiare Eva al momento di cogliere la mela e si concludono con le firme e con la celebre “preghiera di diffusione”.
Ecco, fermati un momento e guarda la tua Pagina Facebook.
Il tuo pubblico conosce già la tua pagina, non perderti.
C’è il nome, c’è il logo, c’è lo storico di quello che hai fatto e ci sono un sacco di alte cose. Quindi:
- parlare in terza persona o rafforzare la prima plurale (noi di *partito politico*) è decisamente superfluo;
- La preghiera di diffusione (sob!) non ti serve o al massimo puoi mascherarla nel copy
- Le firme non ti servono perché hai un logo e un simbolo e quello è il tuo canale istituzionale
- Non hai bisogno di ricordare periodicamente ai tuoi fan che tu, quella volta, eri d’accordo con Adamo e non con Eva: lo puoi fare, sì, ma solo in determinate occasioni e solo se necessario.
Rompe la narrazione
La tua Pagina Facebook è popolata di contenuti interessanti e fruibili, organizzati secondo un calendario editoriale e finalizzati al raggiungimento di determinati obiettivi strategici, giusto? Ecco, sicuro che il tono, il mood e la forma di un comunicato stampa standard possano rientrare all’interno della tua narrazione?
Credo sia molto più probabile che il post con il comunicato rappresenti una sorta di rottura della narrazione originale; qualcosa che spezza quello che stai facendo e richiede l’attenzione e la concentrazione del lettore. Un po’, per intenderci, quello che accade con le pubblicità in tv: tu stai guardando un film e, nel momento di maggiore intensità emotiva, taaaac…
Mai rompere il ritmo dell’imperatore.
Dei cinque punti che abbiamo visto, però, questo è forse l’unico che potrebbe presentare degli aspetti positivi, regalando un ruolo centrale al comunicato stampa pubblicato tout court. Se usato con parsimonia e solo per le questioni davvero importanti, un comunicato stampa formale all’interno di una narrazione più colloquiale può catturare l’attenzione in modo decisivo, come a dire “adesso fermi tutti: abbiamo una cosa molto seria da dire”.
Ovviamente, affinché questo meccanismo funzioni è necessario che venga utilizzato il meno possibile e all’interno di una strategia di comunicazione come si deve.
Conclusione: cosa farne dei comunicati stampa?
Stringendo al massimo la conclusione (questo è un post più lungo del solito) potremmo dire che i comunicati stampa hanno certamente una grande rilevanza nel mondo della comunicazione ma, tranne rare eccezioni, non si prestano bene ai social media. Copiare in un post quello che hai scritto da un’altra parte non è perciò una buona idea: linguaggio, lunghezza e mood rendono difficile la fruizione di quel contenuto. Un’alternativa, se proprio abbiamo intenzione di usare i comunicati stampa sulla pagina Facebook, è quella di pubblicarli sono in circostanze davvero eccezionali, in modo che malgrado quello che abbiamo visto sopra possano comunque catturare l’attenzione del lettore e dare la sensazione di qualcosa di solenne.
Rispondi